Ogni azienda, che si tratti di un singolo professionista o di un colosso multinazionale, comunica in molti modi: attraverso i prodotti che vende, il tono di voce sui social media, l’aspetto visivo del proprio sito, le iniziative a cui aderisce. Tutto questo forma un’identità unica, la brand identity” Spesso ci si chiede se valga la pena investire tempo e risorse in qualcosa che non si traduce immediatamente in una vendita. La risposta è sì.
Oggi l’utente medio cerca molto più di un semplice oggetto o servizio. Vuole un legame, una storia, una promessa di valore aggiunto. Vuole capire chi c’è dietro un logo, che valori muovono quell’impresa e in che modo quest’ultima s’inserisce nella sua vita. Con una brand identity chiara e ben strutturata, risulti memorabile, coerente e distinguibile da chiunque altro.
Gli Elementi Fondamentali – Mission, Story, Purpose
L’identità di un marchio non si crea in modo casuale. Prima di lanciarti nella produzione di contenuti, è essenziale chiarire questi tre aspetti:
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Mission: Perché il tuo brand esiste? Qual è lo scopo ultimo che ti spinge a fare business? Può trattarsi di offrire prodotti di altissima qualità a prezzi sostenibili, di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici o di diffondere idee che possano migliorare la vita quotidiana delle persone.
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Story: Racconta il percorso, le sfide, le motivazioni. Una storia credibile ed emozionante coinvolge il pubblico. Per esempio, se hai iniziato con pochi mezzi e tanta passione, questa narrazione ispira coloro che si rispecchiano in un percorso di crescita personale e professionale.
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Purpose: È il valore aggiunto che vuoi portare nel mondo. Spesso si lega alla mission, ma va oltre la semplice descrizione di ciò che produci. Alcuni marchi scelgono di legarsi a cause ambientaliste, altri puntano su iniziative filantropiche o su un messaggio culturale.
Senza questi tre pilastri, la comunicazione rischia di apparire vuota. Se invece li definisci con cura, tutto il resto – dai post sui social alle campagne pubblicitarie – avrà una coerenza e un impatto molto maggiori.
Che Tipo di Brand Vuoi Essere
È utile chiedersi che forma di brand stai costruendo:
- Personale: Un marchio costruito intorno a un volto o a un nome preciso (ad esempio un consulente, un artista, un influencer).
- Incentrato sul prodotto: Tutto ruota intorno alle caratteristiche, alla qualità e ai benefici di determinati articoli.
- Legato a una causa o a uno stile: Qui il tuo focus principale è un valore sociale, culturale o ambientale. I prodotti sostengono e riflettono questo valore.
Non c’è una scelta giusta o sbagliata a priori. Dipende dal mercato e da come vuoi posizionarti. Importante è che la tipologia di brand sia coerente con la tua mission e che non tradisca le aspettative delle persone nel tempo. Soprattutto, occhio a non adottare valori di facciata: il pubblico nota immediatamente se i fatti smentiscono le parole (ad esempio, proclamare sostenibilità e poi utilizzare imballaggi super inquinanti).
Definire le Intenzioni del Brand e dei Contenuti
Prima di buttarti nella creazione di articoli, post o video, prenditi il tempo per definire le intenzioni. Chiediti: “Che cosa voglio ottenere con ogni contenuto che pubblico? Quali emozioni o riflessioni desidero suscitare? Come voglio che il pubblico veda e ricordi il mio marchio?”
Dalle intenzioni discendono le linee guida creative e lo stile dei tuoi testi e delle tue immagini. Potresti voler:
- Offrire un dietro le quinte della produzione (mostrando trasparenza e autenticità).
- Educare i consumatori su temi rilevanti (come il benessere, la sostenibilità o l’uso corretto del tuo prodotto).
- Ispirare, divertire, scardinare luoghi comuni, proporre una visione alternativa.
Qualunque sia la strada, è cruciale mantenere coerenza. Se un giorno parli di “vita sana e ritmo slow,” non puoi il giorno successivo inneggiare alla frenesia dell’“hustle & grind.” Le persone vogliono riconoscerti e sentirsi parte di un ambiente familiare e affidabile.
I Pilastri di Contenuto
Dalle intenzioni nascono i “content pillars,” ossia i filoni principali che guidano la creazione dei materiali da pubblicare. Se ne possono individuare vari, ma quelli emersi dalle esperienze di più marchi e progetti spesso rientrano in almeno quattro categorie:
- Narrativo: Racconti, interviste, storie di esperienze personali o di clientela. Sono contenuti che creano empatia e senso di comunità.
- Tattico: Guide pratiche, consigli step-by-step, tutorial sull’uso di prodotti o servizi. È il filone più “istruttivo.”
- Valoriale / Di Scopo: Contenuti che sottolineano la mission, la filosofia e gli impegni sociali o culturali del brand.
- Prodotto: Focus su ciò che vendi, su come è realizzato, sui benefici o sugli ingredienti.
In base alle intenzioni e allo stile del marchio, alcuni pilastri risulteranno più ricchi di contenuti rispetto ad altri. L’ideale è bilanciare questi filoni nel tempo, così da offrire al pubblico una “dieta varia” di informazioni, emozioni e ispirazioni.
Spesso la grande difficoltà sta nel passare dalla teoria alla pratica: “Ok, so di volermi concentrare sui valori ambientali e su alcuni aspetti narrativi, ma cosa scrivo di preciso?”
Ecco alcune strade utili (senza abusare di liste troppo lunghe):
- Osservare le domande frequenti (FAQ): Se i clienti chiedono sempre le stesse cose, probabilmente lì c’è un argomento di ampio interesse.
- Leggere i commenti sui social: Capisci i dubbi, le paure, le curiosità della community, e trasformale in articoli o video.
- Ispirarsi a trend culturali: Se il tuo pubblico è composto da trentenni o quarantenni nostalgici degli anni ’90, potresti riportare riferimenti a film o musica di quel periodo, creando un link emotivo.
- Mostrare i retroscena: Condividere come nascono i tuoi prodotti, chi lavora nel team, quali sfide affronti. Questo crea fiducia.
- Prendere posizione: Se il tuo marchio ha una visione forte su un tema – ad esempio la parità di genere, la tutela degli animali, lo sviluppo sostenibile – non aver paura di esprimerti con decisione. Avrai chi ti applaude e forse chi non è d’accordo, ma la chiarezza paga sul lungo periodo.
Il Valore del Dietro le Quinte e dell’Autenticità
Mostrare cosa accade nella quotidianità dell’azienda o del fondatore crea empatia e interesse. Non serve svelare dati super riservati, ma raccontare aneddoti, piccoli successi e momenti di difficoltà può umanizzare il marchio. Soprattutto, se hai una personal brand, condividere parte della tua quotidianità (senza esagerare) fa percepire sincerità.
Molti imprenditori temono che rivelare “troppo” possa danneggiare la professionalità. In realtà, le storie e l’approccio informale, quando ben gestiti, avvicinano le persone. Chi segue il marchio non si aspetta certo la perfezione: cerca piuttosto coerenza e una “voce” genuina. Se c’è un errore o un problema, far vedere come lo risolvi rafforza la credibilità più di mille dichiarazioni astratte.
Dalla Brand Identity al Calendario Editoriale
Una volta chiarito chi sei, cosa offri, cosa racconti e a chi, arriva il momento di pianificare la diffusione dei contenuti:
- Coerenza visiva: Usa loghi, colori e font ricorrenti, in modo che il pubblico riconosca subito il tuo stile.
- Cadenza regolare: Non è indispensabile pubblicare ogni giorno; basta mantenere una frequenza gestibile (anche settimanale o mensile), purché costante.
- Suddivisione in filoni (pillars): Alterna articoli, video o post per coprire i vari aspetti del tuo brand: dal tutorial su un prodotto a un racconto di un’esperienza ispiratrice.
- Ascolto e interazione: Guarda le reazioni, i like, i commenti. Potrebbero emergere spunti per nuovi approfondimenti o piccole correzioni di rotta.
Conclusioni
L’identità di marca non si “risolve” in un giorno. È un processo dinamico che evolve con il tuo business e con le esigenze del pubblico. Pensala come a un giardino: prepari il terreno con la mission, semini idee e valori, poi innaffi con contenuti periodici e osservi come si sviluppano le relazioni.
Con il passare dei mesi (e degli anni), una brand identity forte genera comunità di clienti fedeli, pronti a seguire ogni tua iniziativa e a sostenerti anche quando c’è un piccolo inciampo. Dà maggiore autorevolezza, semplifica la creazione di contenuti e agevola la crescita: nel momento in cui l’utente sente di condividere la tua visione, si instaura un rapporto di fiducia e di sostegno reciproco.
Non esistono formule magiche. Esistono, però, scelte consapevoli. Prenditi il tempo per definire chi sei e cosa vuoi comunicare. Poi, metti mano al calendario dei contenuti, crea e resta in ascolto. Questa strategia – più “lenta” di altre – risulta però vincente sul lungo periodo, perché costruisce uno zoccolo duro di persone che vedono in te non solo un fornitore di prodotti o servizi, ma un punto di riferimento di cui si fidano e con cui condividono valori ed esperienze
