Se gestisci campagne Facebook e ti senti frastornato dalle continue novità, non preoccuparti: sei in buona compagnia. Da qualche tempo, la piattaforma sta cambiando radicalmente il modo in cui mostra gli annunci. Una volta si parlava di suddividere la strategia in più livelli di funnel (Top, Middle, Bottom), e si cercava di costruire strutture di campagne meticolose, con segmentazioni specifiche per ogni pubblico. Oggi, invece, gli strumenti e le tecnologie puntano a un metodo più automatizzato e semplificato. Questo spostamento ci spinge a spostare la nostra attenzione da dettagli infiniti di targeting ai contenuti creativi veri e propri.
Prenditi qualche minuto per leggere, perché potresti scoprire che il segreto per migliorare i risultati delle tue campagne non sta in qualche trucco nascosto, ma in un utilizzo più strategico (e attento) delle creatività.
Come è cambiato l’approccio al funnel su Facebook Ads
Prima: Le piattaforme pubblicitarie permettevano di strutturare facilmente campagne diverse per ogni stadio del funnel. Realizzavi una campagna dedicata al Top of Funnel (nuovi utenti che non conoscono ancora il brand), una al Middle of Funnel (chi ha già interagito in qualche modo) e una al Bottom of Funnel (persone pronte all’acquisto). Spesso c’era anche spazio per strategie di remarketing post-acquisto, con campagne specifiche destinate alla fidelizzazione dei clienti.
Oggi: Facebook stesso suggerisce un approccio più “unitario.” Con strumenti come Advantage+ audience expansion (l’evoluzione di “dettagli di targeting allargato”) e le Advantage+ Shopping Campaigns, si tende a non frammentare troppo il funnel. Al contrario, l’algoritmo decide in modo dinamico come raggiungere le persone più in sintonia con gli obiettivi, a prescindere dal punto del percorso d’acquisto in cui si trovano.
La conseguenza? Le impostazioni di pubblico a livello di campagna e ad set diventano sempre più semplificate. L’annuncio viene mostrato all’audience ritenuta ideale dal sistema, in qualsiasi fase del funnel essa si trovi.
Piccola nota: Non vuol dire che la segmentazione manuale sia sparita. Significa piuttosto che Facebook vuole responsabilizzare gli inserzionisti nel creare contenuti interessanti e pertinenti, affidandosi meno a parametri di targeting precisi e più alla capacità dell’algoritmo di apprendere in modo continuo.
Il ruolo delle campagne Advantage+ Shopping
Le Advantage+ Shopping Campaigns rappresentano una delle novità più importanti nel panorama pubblicitario di Facebook. L’idea di fondo è offrire un setup essenziale, con pochi fronzoli, così che il sistema possa agire in maniera automatica:
- Gestione semplificata dell’ad set: si imposta un solo ad set oppure pochissimi, evitando di moltiplicare sottostrutture per ogni micro-segmento di pubblico.
- Automazione del targeting: Facebook utilizza dati di comportamento e segnali d’intelligenza artificiale per decidere chi, quando e dove mostrare l’annuncio.
- Focus sul creative: dal momento che le impostazioni di targeting sono ridotte, l’efficacia della campagna dipende in gran parte dall’immagine o dal video che proponi.
Se prima impiegavi parecchio tempo a “smanettare” con i pubblici, e magari dedicavi meno spazio alle creatività, adesso la logica si ribalta: meno parametri di settaggio e più attenzione ai contenuti.
Perché il creative conta (e tanto)
Ti sei mai chiesto perché alcuni brand, pur avendo un budget simile al tuo, ottengono risultati stellari? Uno dei motivi sta proprio nell’efficacia delle loro creatività. Facebook dichiara che ben oltre la metà delle azioni (come clic e conversioni) dipende da come l’annuncio viene percepito visivamente ed emozionalmente.
In pratica:
- Se dedichi troppe energie a ottimizzare micro-dettagli dell’ad set (tipo interessi minuscoli, esclusioni elaborate), rischi di trascurare l’elemento che ha davvero un impatto immediato e massiccio: il tuo contenuto pubblicitario.
- Gli utenti scorrono il feed velocemente. Se il tuo annuncio non cattura l’attenzione in pochi secondi, c’è poco da fare: l’algoritmo non avrà abbastanza segnali positivi e la delivery ne risentirà.
Smettere di cercare “il pulsante magico”
Alcune persone sperano di trovare un’impostazione segreta o un’opzione nascosta che moltiplichi i risultati. Ma nella maggior parte dei casi, l’unico vero “segreto” è investire tempo e risorse nella realizzazione di contenuti convincenti, differenziati e attrattivi.
Una riflessione: Se il tuo annuncio è poco interessante, nemmeno il targeting più sofisticato potrà far miracoli. Se invece il tuo contenuto è coinvolgente, Facebook tenderà a mostrarlo a più persone in target, premiandoti con un costo per conversione inferiore.
Le diverse tipologie di annunci: catalogo, immagine, video, carosello
Per comprendere appieno come poter agire a livello creativo, vale la pena ricapitolare i formati più comuni:
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Catalogo
- È la classica inserzione dinamica che mostra i prodotti di un feed, spesso usata dai negozi di e-commerce.
- Non brilla particolarmente per creatività, ma è utile se hai molti prodotti e vuoi far vedere all’utente proprio l’articolo che ha sfiorato o messo nel carrello.
- Spesso, in un contesto Advantage+ Shopping, è una soluzione standard (magari abbinata ad altre varianti).
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Immagine singola
- Formato semplice e immediato.
- Può funzionare bene se hai un design accattivante, una foto di alta qualità o un messaggio testuale ben studiato.
- Può risultare un po’ “monotono” se non sei abile a differenziare lo stile grafico (ad esempio, evidenziando i punti di forza del prodotto con frecce o brevi spiegazioni).
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Video
- Attualmente è il formato che domina, soprattutto nelle versioni verticali (stile Reels o TikTok).
- Può essere usato per mostrare un tutorial, un messaggio del fondatore, la testimonianza di un utente o un contenuto più professionale e “patinato.”
- Richiede un po’ più di impegno nella produzione, ma premia spesso in termini di engagement.
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Carosello
- Un ibrido: si possono inserire più immagini o video in un unico annuncio scorribile.
- Può essere utile per raccontare una storia a più tappe, mostrare le diverse fasi di un processo o mettere in luce diverse categorie di prodotto.
- Funziona bene se si vuole evidenziare una varietà di articoli, ma non sempre cattura l’attenzione come un buon video.
In linea generale, la scelta del formato va calibrata sul tuo pubblico, sul tipo di prodotto o servizio, e sul budget che hai a disposizione per la produzione dei contenuti.
L’importanza della varietà di formati
Un errore comune è puntare tutto su un solo formato: per esempio, immagini a raffica, magari con design molto simili tra loro. Invece, c’è un grande vantaggio nell’avere un misto variegato di creatività.
- Raggiungi persone diverse: alcuni utenti sono colpiti da uno stile professionale e curato, altri preferiscono un approccio spontaneo.
- Sfrutti al meglio l’algoritmo: Facebook “capisce” a chi mostrare video UGC, a chi mostrare un carosello di prodotti, e così via. Fornendo più varianti, lo aiuti a trovare la combinazione migliore per ogni segmento di pubblico, anche se non stai impostando manualmente un targeting rigido.
- Eviti di annoiare: se mostri sempre la stessa grafica o la stessa foto, chi ti segue (e persino chi non ti segue) potrebbe ignorare gli annunci per “saturazione visiva.”
Differenziazione interna dei formati
Non basta dire “ok, ora produco 10 video.” Bisogna variare anche all’interno della stessa categoria. Nel caso dei video, ad esempio:
- UGC: contenuti girati da utenti reali o da creator, con tono amichevole e spontaneo.
- Infografica animata: una sorta di video che combina elementi grafici, testi e animazioni.
- Video del fondatore: presentazione dell’azienda o del prodotto in prima persona.
- Riprese professionali: immagini di altissima qualità, magari con uno storyboard e un montaggio elaborato.
Quando includi tutte queste possibilità, hai molte più probabilità di “aggangiare” un pubblico ampio e di identificare quello che funziona meglio con le tue specifiche offerte.
Che cos’è l’UGC (User-Generated Content) e perché se ne parla tanto
UGC sta per User-Generated Content, ovvero contenuti creati dagli utenti (o da creator che interpretano la voce di persone comuni). L’idea è mostrare qualcosa che sia meno “pubblicitario” e più vicino a quello che si vede scorrendo il feed di un social qualsiasi.
Caratteristiche chiave dell’UGC
- Stile naturale: non è la tipica pubblicità con luci perfette e una sceneggiatura rigida. È più simile a un video girato con lo smartphone da una persona comune.
- Linguaggio informale: spesso l’autore racconta la propria esperienza, usa espressioni quotidiane e mostra il prodotto in un contesto realistico (la propria camera, la cucina, ecc.).
- Credibilità: proprio perché non sembra una produzione ultra-professionale, l’utente potrebbe sentirsi più vicino a questo tipo di storia.
Perché è così efficace?
Molte persone apprezzano sentir parlare di un prodotto da qualcuno che sembra “uno di noi,” senza la patinatura del classico spot. L’algoritmo stesso spesso favorisce contenuti che ottengono buone interazioni e, se l’UGC risulta genuino, può spingere molti a lasciare like, commenti o a condividerlo.
Dove trovare i creatori di UGC
Se hai deciso di sperimentare con l’UGC, la domanda successiva è: “Come trovo persone disposte a girare questi video?” Ecco alcuni canali:
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Fiverr
- Una piattaforma generica dove puoi trovare freelance di ogni tipo, inclusi creatori UGC.
- Soluzione ideale se hai un budget contenuto o vuoi testare diversi creatori in modo rapido.
- Attenzione alla selezione: controlla sempre le recensioni e il portfolio prima di procedere.
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Clip (UseClip)
- Una piattaforma dedicata specificamente alla creazione di contenuti pubblicitari, UGC compreso.
- Ci sono creator specializzati, con stili e prezzi diversi.
- Puoi selezionare chi ti sembra più in linea con il tuo brand.
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B-roll
- Offre soluzioni di storyboarding con intelligenza artificiale e mette in contatto con creator.
- Utile se vuoi un approccio un po’ più “organizzato” e hai bisogno di un supporto nella fase di ideazione.
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Creative Milkshake
- Un servizio che mette in mostra una selezione di creatori di contenuti.
- È possibile vedere esempi concreti di video realizzati per altri brand, così ti fai subito un’idea dello stile.
Come lavorare al meglio con i creatori UGC
- Brief dettagliato: spiega esattamente cosa vuoi venga mostrato (o evitato) nel video. Se hai un punto di forza specifico (ad es. un certo ingrediente, un certo vantaggio), indica che è importante citarlo.
- Chiarezza sulle tempistiche: specifica quando desideri ricevere i file, e concorda le eventuali revisioni.
- Controllo preliminare: chiedi di visionare eventuali idee o script prima che il creator giri il video definitivo, così da poter correggere il tiro in anticipo.
Nel mondo dell’UGC, la spontaneità è fondamentale, ma è altrettanto vero che un pizzico di pianificazione evita fraintendimenti e contenuti fuori tema.
Consigli pratici per sfruttare al meglio i nuovi scenari
A questo punto, avrai intuito che la chiave del successo sta nel combinare l’approccio automatizzato di Facebook con la qualità (e varietà) dei contenuti. Ma come si traduce tutto ciò in azioni concrete?
Riduci la complessità a livello di campagne e ad set
- Se fino a poco tempo fa eri abituato a suddividere il tuo account in una miriade di campagne (Top, Middle, Bottom, retargeting, lookalike X, lookalike Y), ora prova a semplificare.
- Scegli una o due campagne cardine, sfruttando Advantage+ o quantomeno un targeting ampio.
- Focalizzati sulla rotazione di creatività diverse all’interno di pochi ad set.
Metti alla prova più contenuti in parallelo
- Prepara 3-5 varianti creative diverse (mischiando format immagine, video, carosello, UGC).
- Caricale nella stessa campagna, lasciando che Facebook decida quale mostrare di più.
- Analizza le performance dopo che l’algoritmo ha avuto il tempo di ottimizzare.
Sfrutta i segnali di performance
- Se una creatività funziona molto bene (costo per conversione basso, CTR elevato), considera di crearne altre simili.
- Se una creatività non prende piede, rimuovila e sostituiscila con un nuovo concetto o stile.
Monitora la frequenza e la saturazione
- Anche i contenuti migliori stancano, se mostrati troppe volte alla stessa audience.
- Tieni d’occhio la frequenza di visualizzazione (impressioni divise per utenti unici) e rinnova con regolarità gli annunci.
Testa diversi ganci (hook) e diverse offerte
- Non puntare sempre sullo stesso “angolo” di vendita. Magari ti rivolgi a chi ama il risparmio, ma potresti ignorare chi cerca soprattutto una soluzione elegante, o chi vuole un prodotto robusto e duraturo.
- Proponi talvolta sconti, pacchetti speciali o omaggi, variando l’offerta per intercettare utenti con bisogni differenti.
Esempio di strategia creativa: ipotesi concreta
Immaginiamo di gestire un negozio online di prodotti per la cura della persona. In passato, forse avevi:
- Una campagna dedicata solo alla fase di awareness.
- Una dedicata al retargeting (chi aveva visitato il sito).
- Una dedicata alle conversioni dirette (chi aveva già messo nel carrello un prodotto).
Ora, potresti sostituire tutto con:
- Advantage+ Shopping Campaign con un budget principale, un ad set ampio (tutto il Paese, pochi o zero interessi, pubblico esteso).
- All’interno di questo, 5-6 creatività di tipo diverso:
- Video UGC: una ragazza mostra come usa il prodotto al mattino, enfatizzando quanto sia facile e veloce.
- Immagine singola: foto professionale del prodotto, con una breve lista di vantaggi (possibilmente inserita nella grafica).
- Carosello: 5 passaggi della tua “beauty routine” con un mini-tutorial.
- Video del fondatore: un breve clip dove il creatore del brand spiega perché ha sviluppato proprio quel prodotto, elencando benefici e principi attivi.
- Catalogo dinamico: se hai diversi prodotti (crema, siero, maschera, ecc.), un catalogo che mostra i vari articoli in base all’interazione degli utenti.
In un simile scenario, Facebook “pesca” la creatività più adatta per ciascun utente, testandole in parallelo. Dopo un periodo di rodaggio, alcune creatività emergeranno come vincenti. Potrai disattivare quelle meno efficaci e sperimentare nuove idee in sostituzione.
La prova che il creative fa la differenza
Se ancora non sei convinto, prendi un qualsiasi brand di successo e vai a vedere la libreria inserzioni (Facebook Ads Library). Noterai che quasi sempre pubblicano molte varianti, anche a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. Sarai in grado di scoprire:
- Immagini diverse tra loro (alcune minimaliste, altre con testo in sovrimpressione, altre ancora con sfondi colorati).
- Video con creator diversi, con stili e durate differenti.
- Annunci che toccano aspetti diversi del prodotto (qualità, risparmio di tempo, design…).
Questa varietà non è casuale: serve a coprire esigenze e preferenze dei vari segmenti di pubblico, anche se non sono più segmentati manualmente in set diversi.
Conclusioni e consigli finali
La “rivoluzione” introdotta da Facebook con i nuovi sistemi automatici non ha eliminato la possibilità di ottimizzare le campagne, ma ha spostato l’attenzione su ciò che conta davvero: il contenuto. La segmentazione manuale, le mille regole su esclusioni e interessi, e le campagne separate per ogni stadio del funnel sono sempre meno rilevanti, mentre le creatività hanno un impatto sempre maggiore.
Ecco un riassunto dei punti chiave da ricordare:
- Non complicare eccessivamente la struttura: poche campagne, pochi ad set, più creatività all’interno.
- Sfrutta i formati in modo creativo: cataloghi, immagini, video, caroselli… e le relative sottocategorie (UGC, animazioni, ecc.).
- Punta sulla varietà: non proporre sempre lo stesso messaggio o la stessa estetica.
- UGC: oggi è una forma molto apprezzata, perché fa sentire le persone a loro agio, come se scoprissero un consiglio “tra amici.”
- Collabora con i creator: è importante fornire indicazioni chiare sui punti di forza da menzionare e su ciò che desideri evitare.
- Monitora e rinnova: nessuna campagna è “perfetta” all’infinito. Le persone si abituano agli stessi contenuti, e conviene cambiarli con una certa regolarità.
Il prossimo passo: passare all’azione
- Rivedi la tua struttura attuale: se hai ancora molte campagne, chiediti se puoi unirle e adottare un singolo ad set ampio.
- Pianifica le creatività: prima di lanciare una nuova campagna, fai brainstorming su almeno 4-5 tipi di contenuti diversi.
- Sperimenta l’UGC: anche se non ne hai mai fatto uso, potresti scoprire che è un format molto redditizio. Se non hai un pubblico disposto a inviarti video spontaneamente, valuta piattaforme come Fiverr o UseClip.
- Aggiorna regolarmente: tieni traccia di quali annunci funzionano meglio, mantieni quei contenuti e scarta quelli inefficaci. Poi, introduci nuove idee (almeno una o due volte al mese, se non di più).
In definitiva, Facebook ha spostato i riflettori sull’aspetto creativo, e conviene adeguarsi. Più che studiare mille parametri di targeting, vale la pena dedicare tempo all’ideazione di contenuti persuasivi, originali e ben confezionati. Sembra scontato, ma in molti trascurano questo aspetto, sperando di “risolvere” tutto con qualche trucco sulle impostazioni. Il risultato è che chi investe veramente nelle creatività di qualità si distingue e ottiene risultati superiori.
Un piccolo suggerimento personale
Se stai leggendo e pensi “Eh, ma io non sono un creativo,” sappi che non è necessario diventare un regista o un grafico professionista per migliorare i tuoi annunci. Basta
- Osservare la concorrenza e farsi ispirare (senza copiare).
- Parlarne con chi è più portato per la parte visiva o di storytelling.
- Fare test a basso budget, cambiando anche solo piccoli dettagli (ad es. un titolo in sovrimpressione, o una mini-animazione).
L’apprendimento procede per tentativi, ma ogni volta che sperimenti un nuovo format hai la possibilità di trovare un “filone” vincente. Ecco perché è importante non fermarsi mai alla prima idea, ma cercare sempre nuovi approcci e stili.
Buon lavoro con le tue campagne! Spero che questa guida ti abbia chiarito come Facebook stia virando verso un’ottica semplificata di targeting e un interesse crescente verso le creatività davvero efficaci. Se dovessi ricordare solo un concetto, è questo: dedica il tempo che prima spendevi in mille segmentazioni a realizzare contenuti coinvolgenti, e probabilmente vedrai i risultati migliorare.
Ricorda di mantenere un monitoraggio continuo delle metriche (CTR, CPA, ROAS…) per capire cosa funziona e cosa no. Ogni brand è unico, ma il filo conduttore è che il creative di qualità fa la differenza. Seguendo questi consigli, avrai maggiore consapevolezza nel potenziare i tuoi annunci, tenendo il passo con i cambiamenti della piattaforma e, soprattutto, offrendo agli utenti un motivo valido per fermarsi a guardare il tuo messaggio.
