Hai presente quando ti trovi a dover gestire mille aspetti di una campagna Facebook—target, budget, creatività, pubblico caldo, pubblico freddo—e inizi a perderti tra i vari livelli della struttura? Ecco, a volte la piattaforma propone strategie che cercano di semplificare tutto questo. Una di queste è la cosiddetta Advantage Plus Shopping Campaign (spesso abbreviata in ASC). Oggi parleremo di come funziona, di quali vantaggi offre e di come usarla nel modo più efficace possibile.
Cosa sono le Advantage Plus Shopping Campaign?
Fammi spiegare meglio. Le ASC di Facebook derivano dall’idea di unire, in un unico blocco, le funzionalità della campagna e quelle del gruppo di inserzioni (ad set). È come se Facebook ci dicesse: “Concentra le tue energie su ciò che conta davvero: la creatività e i contenuti degli annunci.” Quindi, invece di suddividere il budget tra troppi gruppi di inserzioni e parametri complicati, si tiene tutto più compatto e automatizzato.
Da una parte, Facebook assicura che la “regia” tecnologica gestisca il targeting in maniera molto flessibile. Dall’altra, l’advertiser può risparmiare tempo prezioso, focalizzandosi su ciò che fa la differenza: l’annuncio. Il concetto di fondo è che, se oltre la metà delle azioni degli utenti è determinata dalla creatività (Facebook cita numeri intorno al 56%), è lì che dobbiamo impegnarci di più.
Perché il consolidamento è diventato una parola d’ordine?
Sì, lo so, “consolidamento” può sembrare un termine un po’ generico. Ma in questo contesto significa meno dispersione e più concentrazione di budget e risorse. Dopo i cambiamenti introdotti dal famoso iOS 14, la quantità di dati a cui Facebook può attingere è diminuita. E quando i segnali si riducono, il sistema diventa più fragile se sparpagliamo troppi gruppi di inserzioni con budget minuscoli.
Al contrario, mettere il budget tutto insieme—campagna e ad set quasi fusi in uno—consente a Facebook di “vedere” più dati in un unico posto e ottimizzare di conseguenza. È un po’ come ordinare un solo piatto enorme per tutti, invece di tanti piattini minuscoli che lasciano tutti un po’ affamati. In pratica:
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Consolidamento = Meno campagne, meno gruppi di inserzioni, più dati concentrati in un unico “contenitore.”
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Focalizzazione = Più tempo per migliorare la creatività, perché non ci perdiamo dietro mille impostazioni di targeting.
Come si crea una Advantage Plus Shopping Campaign?
Nella pratica, quando entri nel tuo Business Manager e imposti una nuova campagna con obiettivo “Vendite”, noterai un pop-up che ti suggerisce la creazione di un’Advantage Plus Shopping Campaign. L’interfaccia ti dirà qualcosa tipo: “Massimizza la performance e raggiungi il pubblico giusto con un setup semplificato.”
Significa che Facebook vuole guidarti verso una struttura dove la campagna e l’ad set diventano quasi un tutt’uno. Alcune persone si chiedono se stiano perdendo il controllo manuale su certi parametri, ma la verità è che, in molte situazioni, questo nuovo modello finisce per dare risultati più stabili. Poi, se hai una certa esperienza, potrai sempre creare altre campagne più personalizzate, ma la ASC è pensata per semplificare la vita.
L’importanza della creatività (e un leggero paradosso)
Qui c’è un concetto chiave: il 56% delle azioni generate dagli annunci dipende dalle creatività, almeno secondo i dati che Facebook condivide. Questo è un buon promemoria per ricordarci che, più che impazzire con hack di duplicazione, settaggi cervellotici o regole automatiche complicate, dobbiamo curare bene l’annuncio in sé.
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Video, immagini, copy: Le persone reagiscono a ciò che vedono e leggono.
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Ganci e “hook”: Se l’inizio del tuo video è noioso, perderai l’attenzione in un batter d’occhio.
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Proposta di valore chiara: “Perché dovrei cliccare o comprare?” Deve essere subito evidente.
È un po’ paradossale, vero? Facebook è una piattaforma enormemente sofisticata. Eppure, la carta più importante che possiamo giocare non è qualche impostazione segreta nel targeting, ma il contenuto creativo che attira l’occhio dell’utente. Lo sai anche tu: se l’annuncio è brutto, le persone scorrono via e arrivederci.
I vari usi dell’Advantage Plus Shopping Campaign: dal test allo “scaling”
Le ASC non servono soltanto a chi vuole “seminare” i suoi annunci vincenti su larga scala. Possono avere diversi ruoli:
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Campagna Evergreen con vincitori
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Metti insieme i tuoi annunci migliori (che magari hai già testato) in un’unica ASC.
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In questo modo, hai una sorta di “hub” di creatività collaudata che gira a ciclo continuo, raccogliendo vendite costanti.
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Campagna di testing
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Puoi usare una ASC per testare differenti varianti di annunci, soprattutto se vuoi vedere come si comportano sotto l’algoritmo di Facebook in modalità “consolidata.”
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Se testi con un approccio troppo manuale altrove, poi inserisci il tutto nella ASC, potresti ottenere risultati diversi perché il sistema funziona con altri parametri. Quindi, testare direttamente con la ASC potrebbe essere più coerente.
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Catalog Ads in uno spazio separato
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Se inserisci un annuncio dinamico (catalog ad) nella stessa ASC con altri formati, a volte il catalog ad può “cannibalizzare” gran parte del budget. È una situazione in cui l’inserzione del catalogo vende (o spende) più di tutto il resto, e gli altri annunci restano senza visibilità.
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In questi casi, conviene creare una ASC dedicata soltanto ai catalog ads. Così, non interferiscono con le creatività basate su immagine o video.
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Perché il funnel tradizionale sta cambiando?
Molti professionisti del marketing ragionano ancora in termini di top, middle e bottom funnel, creando un ventaglio di campagne separate per ciascuna fase. Ed è vero che, per anni, abbiamo diviso le strategie in pubblici freddi, retargeting di mezzo e remarketing finale. Ma le nuove soluzioni, come le Advantage Plus Shopping Campaign e le Performance Max di Google, permettono di fondere tutto in un’unica “mega-campagna.”
Facebook, infatti, afferma che la sua automazione può gestire da sé l’intero viaggio dell’utente: dal primo contatto fino all’acquisto. È una promessa ambiziosa, ma sta diventando sempre più realistica. C’è chi ama ancora avere un retargeting mirato per le persone che visitano specifiche pagine o abbandonano il carrello. Però, se hai un budget limitato o vuoi semplificare, la ASC può svolgere un ruolo di “tuttofare,” mostrando annunci diversi a seconda dell’utente, del suo comportamento passato e dei segnali di Facebook.
Il ruolo del budget nelle ASC
Hai presente quando hai 100 euro al giorno e cerchi di gestire 10 gruppi di inserzioni? Ognuno con 10 euro, e ognuno con una serie di target e ottimizzazioni diverse? Facebook è diventata più restrittiva con i dati, e frammentare troppo rischia di indebolire la performance. Se le persone che entrano in ogni gruppo di inserzioni sono poche, l’algoritmo non “impara” abbastanza.
Le Advantage Plus Shopping Campaign, al contrario, puntano a raccogliere il budget in un’unica “vasca” più corposa. Così, il sistema può distribuire la spesa in modo più intelligente e, soprattutto, veloce. Ecco perché, se disponi di un budget limitato, avere troppe ASC tutte insieme non è un’idea brillante: rischi di fare l’opposto di ciò per cui sono state progettate, ossia concentrarti.
A chi conviene utilizzare le ASC?
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E-commerce con buone creatività
Se hai uno store online con una certa gamma di prodotti e immagini/video professionali, la ASC può fare faville. Soprattutto quando riesci a creare annunci capaci di catturare l’interesse. -
Inserzionisti con test continui
Se sei abituato a produrre regolarmente nuove creatività e vuoi vedere rapidamente come risponde il mercato, la ASC ti aiuta a vedere risultati in modo abbastanza concentrato. -
Chi vuole semplificare
Forse hai già una certa esperienza con Facebook Ads, ma sei stanco di gestire 20 campagne. Oppure ti viene il mal di testa al solo pensiero di dover “aggiustare” decine di set di inserzioni. Con la ASC, riduci la complessità.
È davvero tutto automatico? Piccoli consigli per migliorare i risultati
È vero che le Advantage Plus Shopping Campaign puntano sull’automazione, ma ci sono alcuni aspetti che possiamo decidere manualmente, ad esempio:
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Selezione del pubblico di base: Possiamo fornire a Facebook indicazioni su regioni, età, interessi. Ma in molti casi, l’algoritmo poi si espande oltre i confini se ritiene che ci siano opportunità di vendita.
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Esclusione di certi segmenti: Se vuoi evitare di mostrare gli annunci a chi ha già comprato di recente, puoi creare un pubblico di esclusione (acquirenti degli ultimi X giorni).
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Tipologie di creatività: Puoi caricare video di 15 secondi, caroselli di 5 immagini, single image ads, e via dicendo. Non devi per forza usarne uno solo, anzi, è consigliabile variare.
Ecco una piccola raccomandazione: non tempestare la ASC di modifiche quotidiane. Se cambi budget o creatività ogni 24 ore, l’algoritmo non fa in tempo a “stabilizzarsi.” Serve un po’ di pazienza. Certo, se vedi che dopo una settimana i risultati sono disastrosi, è il caso di intervenire. Ma non avere fretta di stravolgere tutto dopo poche ore.
Testare in ASC o altrove?
Alcuni preferiscono testare i nuovi annunci in campagne più manuali. Altri vogliono lanciarli direttamente nella ASC. Qui trovi due scuole di pensiero:
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Test separato, poi inserimento in ASC
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Potresti avere una campagna “Test” con budget ridotto, dove provi 3-4 nuove creatività. Una volta individuata la vincente, la sposti nella tua ASC principale.
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Vantaggio: hai un ambiente di prova chiaro, senza rischiare di “sporcare” la performance della ASC.
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Svantaggio: la campagna di test non rispecchia appieno il comportamento dell’algoritmo ASC, quindi i risultati potrebbero differire.
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Test diretto in ASC
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Carichi più annunci direttamente nella ASC e lasci che Facebook trovi il vincitore.
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Vantaggio: i risultati che ottieni riflettono la realtà della ASC senza “filtri.”
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Svantaggio: se carichi troppe creatività, il sistema potrebbe far spendere tutto il budget a un annuncio specifico, soffocando gli altri.
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La scelta dipende dal tuo budget e dalla tua voglia di sperimentare. Personalmente, se ho abbastanza denaro da investire, preferisco testare direttamente in ASC con un set di annunci vari, ma limitando il numero per non creare confusione.
Catalog Ads: perché a volte è meglio separarli?
I catalog ads mostrano in automatico i prodotti del tuo e-commerce, aggiornandosi in base allo stock e ai prezzi. Funzionano bene, soprattutto in chiave di remarketing e retargeting dinamico. Ma come dicevamo, in un’unica ASC che contiene sia catalog ads che annunci creativi “classici,” c’è il rischio che i catalog ads assorbano gran parte della spesa. Perché?
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Il sistema vede che i catalog ads convertono in modo rapido, soprattutto con utenti che hanno già visitato alcune schede prodotto o il carrello.
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Conseguenza: Facebook comincia a dare priorità quasi totale al catalog ad, lasciando poche briciole di budget agli altri formati.
Il risultato può essere che i tuoi video e caroselli non ricevono abbastanza impression per verificare se possano performare bene. Per questo motivo, molti inserzionisti creano una ASC dedicata al catalog ad, così da isolarlo in uno spazio a sé e lasciare che le altre creatività competano in un’altra campagna.
Quanto è davvero “autopilot” questa campagna?
Lo ammetto, potrebbe suonare troppo roseo parlare di un’unica campagna che fa tutto, ma l’idea di base è proprio questa. Facebook punta verso un modello dove la segmentazione manuale classica (top, middle, bottom funnel) sia sempre meno necessaria. Post-acquisto, retargeting, prospecting—tutto potrebbe convivere in un unico ambiente dove l’algoritmo gestisce la spesa e mostra l’annuncio più appropriato a ogni persona.
Naturalmente, se sei un advertiser che ama avere il controllo granulare e creare retargeting su misura con contenuti diversi, puoi comunque farlo. Ma l’ASC è una soluzione interessante per chi desidera una strategia “chiavi in mano,” con l’algoritmo che apprende e si adatta nel tempo.
Quali metriche guardare per capire se la ASC funziona?
Come sempre, non esistono formule magiche valide per tutti, ma ecco alcuni parametri fondamentali:
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CPA (Costo per Acquisizione): Se il costo per vendita è in linea con ciò che ti puoi permettere, la campagna sta facendo il suo lavoro.
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ROAS (Return On Ad Spend): Rapportato alla spesa pubblicitaria, quanto stai incassando?
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Frequenza: Non vuoi che le stesse persone vedano l’annuncio troppe volte in poco tempo, altrimenti potresti “bruciare” il pubblico.
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Distribuzione spesa tra gli annunci: Se uno o due annunci cannibalizzano il budget lasciando a zero gli altri, potresti provare a ridurre il numero di creatività oppure creare una strategia di test più ordinata.
Riepilogo e riflessioni finali
Lo sai? L’idea di unificare campagna e gruppo di inserzioni non è nuova, ma l’Advantage Plus Shopping Campaign la porta su un livello più evoluto e davvero orientato alla semplicità. Non è che i metodi tradizionali siano spariti, però Facebook sta spingendo forte per farci comprendere i vantaggi del consolidamento.
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Meno dispersione, più dati concentrati: Fa bene all’algoritmo e alle nostre tasche.
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Focus sulle creatività: È lì che vinciamo la battaglia dell’attenzione.
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Catalog Ads separati: Se vogliamo evitare la “dittatura” dell’annuncio dinamico.
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Un funnel sempre più “automatico”: In un’unica campagna, puoi potenzialmente coprire tutto il percorso dell’utente.
Naturalmente, potresti trovare situazioni dove preferisci un approccio più segmentato. Dopotutto, se hai decine di buyer persona diverse, potrebbe essere utile disegnare campagne distinte. Ma per molte realtà, soprattutto e-commerce di medie dimensioni, la ASC si rivela pratica.
