Nel mondo dell’e-commerce, molti negozi virtuali dedicano tempo e risorse alla homepage e alle pagine prodotto, lasciando in secondo piano la pagina collezione (o “pagina categoria”). Quest’ultima, però, riveste un ruolo importante per chi gestisce un inventario di più articoli, perché funge da ponte tra la vetrina iniziale e il prodotto specifico. Se la homepage è la porta di ingresso e la pagina prodotto il luogo dove avviene la decisione d’acquisto, la collezione diventa l’area nella quale l’utente naviga per confrontare, filtrare e farsi un’idea delle alternative disponibili.
Immaginare la pagina collezione come uno “scaffale virtuale” aiuta a comprenderne lo scopo principale: esporre i prodotti in modo coerente e ordinato, dando all’utente la possibilità di scorgerne a colpo d’occhio le caratteristiche salienti (come nome, prezzo e immagine). In un negozio fisico, i prodotti vengono disposti con un certo criterio sulle mensole; in un e-commerce, spetta alla collezione presentare in modo razionale tutti gli articoli di una determinata categoria, evitando l’effetto “caos” e semplificando la scelta finale.
Non esiste una pagina collezione “universale” valida per tutti i modelli di business, ma ci sono buone pratiche che, se adottate, incrementano l’efficacia e la fruibilità di questa sezione. Dalla corretta distribuzione degli elementi grafici, passando per la gestione di filtri e opzioni di ordinamento, fino a considerazioni su quanti articoli mostrare in un’unica schermata, ci sono numerosi dettagli da tenere in considerazione. Il presente testo intende offrire un panorama completo di come si possa ottimizzare una pagina collezione affinché non sia un semplice “passaggio obbligato,” ma una vera e propria parte strategica del funnel di vendita.
Scopo della Pagina Collezione
La pagina collezione ha un obiettivo principale e uno secondario. Quello principale consiste nel presentare, in modo rapido e intuitivo, tutti i prodotti che rientrano in una determinata categoria o che condividono una particolare caratteristica. Se una persona atterra su una collezione di “scarpe da running,” si aspetta di poter scorrere in verticale diversi modelli, con foto chiare e informazioni di base immediate.
L’obiettivo secondario è più sottile: evitare che l’utente venga sopraffatto dall’abbondanza di scelta. Nel marketing si parla spesso di “decision fatigue” o “analysis paralysis,” ovvero quella sensazione di confusione che emerge se ci vengono proposte troppe alternative in un colpo solo. Se il cliente si trova davanti a decine di pagine di articoli simili senza strumenti efficaci per orientarsi (filtri, ordinamenti sensati), potrebbe scoraggiarsi e abbandonare. Ecco perché la pagina collezione va progettata con l’intento di semplificare, raggruppare, ordinare e magari nascondere ciò che non è rilevante.
La collezione diventa, in tal senso, una “sala di esposizione” virtuale dove l’utente entra per valutare rapidamente i prodotti che rispondono a un certo requisito (categoria, brand, fascia di prezzo). È essenziale che la parte “hero” di questa pagina, cioè ciò che si vede subito senza scorrere, non sia caricata di elementi superflui (banner giganti, lunghe descrizioni ripetitive) che ostacolano la vista sull’elenco dei prodotti. Al tempo stesso, la pagina collezione non deve essere spoglia o priva di qualsiasi riferimento al brand o alla categoria stessa: trovare un equilibrio tra presentazione e facilità di accesso al catalogo è la prima sfida da affrontare.
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