Come Analizzare Concorrenti su Meta Ads

Hai mai desiderato sbirciare dietro le quinte dei tuoi concorrenti per capire come strutturano le loro campagne Facebook Ads e come impostano il loro funnel di vendita? Con gli strumenti giusti, è possibile farlo in modo legale e trasparente. In questa guida vedremo come sfruttare la Facebook Ads Library, come “hackerare” i funnel (funnel hacking) e come interpretare i dati raccolti per migliorare le tue strategie di marketing online. Parleremo di e-commerce, di lead generation e di come utilizzare le informazioni ottenute per differenziarti sul mercato. Preparati a un viaggio approfondito nel mondo dell’analisi competitiva!

Perché l’analisi dei concorrenti è fondamentale

Prima di entrare nei dettagli tecnici, è importante comprendere perché dovresti investire tempo nell’analisi dei competitor:

  1. Apprendere cosa funziona (e cosa no)
    I concorrenti di successo potrebbero aver già sperimentato decine di strategie, testato creatività e affinato i loro messaggi pubblicitari. Analizzarli ti aiuta a capire in anticipo quali soluzioni potrebbero funzionare anche per te—e quali evitare perché inefficaci o troppo costose.

  2. Evitare di reinventare la ruota
    Se un brand nel tuo settore ha già studiato un certo tipo di landing page, e noti che la sua creatività è rimasta invariata da mesi, è probabile che sia profittevole. Potresti ispirarti a quella struttura (naturalmente rielaborandola), accorciando la curva di apprendimento.

  3. Scoprire i “buchi” nel mercato
    Quando osservi i concorrenti, potresti notare che tutti spingono uno stesso “angolo” di marketing o un medesimo vantaggio competitivo, trascurandone altri. Questo ti offre un’opportunità per differenziarti, puntando su un messaggio alternativo e su unique selling proposition (USP) diverse.

  4. Indirizzare meglio i tuoi sforzi
    L’analisi competitiva ti permette di giudicare se Facebook Ads è davvero la piattaforma giusta per il tuo settore. Se nessuno dei “big” nella tua nicchia spende su Facebook, potrebbe esserci un motivo strutturale (oppure, all’opposto, potrebbe essere un’opportunità di primo ingresso).

Il vantaggio più grande dell’analisi dei competitor tramite Facebook Ads Library (e strumenti simili) è la trasparenza. Facebook, per motivi di policy e di pubblica responsabilità, rende visibili gli annunci in corso e passati degli inserzionisti. Così, con pochi clic, puoi sbirciare “dietro il sipario” e imparare senza dover chiedere nulla direttamente al tuo competitor.

Come funziona la Facebook Ads Library

Accesso e filtri iniziali

Per iniziare, vai su Facebook Ads Library. Ti troverai di fronte a un’interfaccia che ti permette di:

  • Selezionare il Paese da cui vuoi visualizzare gli annunci.
  • Scegliere la tipologia di annunci (es. “Tutti gli annunci,” “Annunci di tipo politico,” ecc.).
  • Effettuare ricerche per nome inserzionista o per keyword.

Suggerimento pratico:

È spesso più utile cercare direttamente il nome dell’inserzionista, piuttosto che per parola chiave. Se sai che nel tuo settore ci sono 5-10 competitor di rilievo, puoi fare un elenco dei loro brand/nomi e inserirli di volta in volta nella Ads Library. Se i competitor sono molto grandi, troverai rapidamente centinaia o migliaia di annunci su cui raccogliere insight.

Capire se Facebook Ads è adatto al tuo business

Uno dei consigli emersi dal video è semplice ma prezioso: se nessuno dei tuoi competitor spende su Facebook, è possibile che la piattaforma non sia la più idonea al tuo settore. Le ragioni possono essere tante: un pubblico ridotto, una nicchia poco reattiva ai social, una conversione migliore da altre fonti (Google Ads, referral, fiere, ecc.). Naturalmente, non è una regola fissa: potresti anche trovare un oceano blu e capitalizzare l’assenza della concorrenza. Tuttavia, in genere, se i brand più grandi investono molto in Facebook, significa che lì ci sono opportunità di vendita.

Differenza tra “Active Ads” e “Inactive Ads”

Nella Ads Library, puoi filtrare i risultati per visualizzare solo gli annunci attivi, oppure anche gli “inattivi,” cioè quelli che sono stati sospesi, scaduti o terminati. L’opzione “Active Ads” ti fa capire cosa attualmente il competitor sta spingendo sul mercato. Quella “Inactive Ads,” invece, ti permette di scoprire il passato e—magari—ripercorrere strategie che potrebbero essere state abbandonate o stagionali.

Pro-tip: controllare gli annunci “inattivi” a volte rivela test, promozioni limitate o campagne che non hanno funzionato. Se noti che un annuncio è durato pochi giorni o poche settimane, potrebbe essere stato poco redditizio (oppure relativo a una promo lampo). Se invece un annuncio inattivo è durato mesi, potresti chiederti perché non sia più attivo: la campagna si è saturata? Era stagionale?

L’ordine cronologico e l’importanza della longevità delle campagne

All’interno della lista di annunci, la Ads Library di solito li mostra in ordine cronologico, partendo dai più “recenti” verso i più “vecchi.” A volte conviene scorrere fino al fondo per capire quale annuncio è online da più tempo:

  • Annunci recenti (da pochi giorni o settimane): non puoi sapere se convertono. L’inserzionista potrebbe essere ancora in fase di test.
  • Annunci stabili (da 1+ mesi): se un annuncio è vivo da settimane o mesi, c’è una buona probabilità che sia profittevole, altrimenti il brand lo avrebbe spento. Osserva con attenzione questi annunci “resistenti,” perché forniscono spunti su copy, creatività e offerte ritenute vincenti.

Funnel hacking: come “entrare” nelle strategie altrui

3.1 Cos’è il funnel hacking

Per “funnel hacking” si intende il processo di cliccare sugli annunci del competitor, navigare tra le loro pagine, compilare eventuali form (nel caso di lead generation) e monitorare le e-mail o gli SMS che ti inviano, con lo scopo di capire come stanno convertendo i potenziali clienti. Non si tratta di spiare dati privati o fare qualcosa di illegale, ma di analizzare pubblicamente le loro pagine, la user experience e la sequenza di marketing.

E-commerce: dall’annuncio alla pagina prodotto

Immagina un competitor che vende quadri e decorazioni per interni. Analizzando i suoi annunci, puoi:

  1. Cliccare sull’annuncio e vedere a quale pagina specifica ti rimanda (home page, pagina di categoria, specifico prodotto, ecc.).
  2. Osservare la landing page: c’è un banner di benvenuto? Ci sono offerte speciali o contatori di scadenza per generare urgenza e scarsità? Quali pulsanti di call-to-action spiccano?
  3. Studiare il layout: noterai se hanno un carrello a comparsa (pop out) anziché una vera e propria pagina “Carrello,” se c’è un upsell integrato (ad esempio “Aggiungi garanzia estesa per X euro”).
  4. Leggere i messaggi di marketing: ci sono USP (unique selling proposition) in evidenza? O messaggi di “spedizione gratuita” per certi importi?
  5. Controllare la presenza di prove sociali (recensioni, testimonianze, foto dei clienti) e se enfatizzano la disponibilità limitata (“solo X pezzi rimasti”).

Analizzare questi passaggi ti dà spunti su come migliorare la tua esperienza utente. Se noti, ad esempio, che il competitor ha un pop out per il carrello con l’aggiunta di un articolo correlato (un vero e proprio order bump), potresti replicare questo meccanismo per alzare l’AOV (average order value).

Lead generation: sperimenta il funnel in prima persona

Se il business del competitor ruota attorno a un servizio (ad esempio, consulenze o infoprodotti), potresti trovarti di fronte a un funnel più complesso:

  1. L’annuncio ti rimanda a una landing page (a volte con un video, altre con un semplice form).
  2. Compili il form con e-mail e/o telefono.
  3. Scopri se arriva una thank you page con un upsell, un link a un webinar, un quiz.
  4. Ricevi e-mail di follow-up che ti invitano a un colloquio telefonico, a scaricare un report o a guardare una presentazione.
  5. Eventuali SMS o telefonate di un sales team per fissare un appuntamento.

Fai attenzione a tutti i dettagli: la tempestività dei messaggi, il tono di voce, le domande del form. Capirai come segmentano i lead e se offrono qualche promo speciale. Se qualche passaggio ti colpisce, prendine nota come ispirazione: potrebbe essere un elemento chiave per il loro successo.

Esaminare gli elementi chiave dell’ad: copy, creatività e targeting

Copy e angolo di marketing

Quando guardi l’annuncio nella Ads Library, prendi appunti sulle frasi ad effetto, sulle parole chiave che utilizzano, sullo stile di comunicazione (formale, ironico, tecnico?). Chiediti:

  • Puntano su un problema specifico del cliente? (es. “Stanco di svegliarti con il mal di schiena?”)
  • Offrono subito una garanzia o un vantaggio distinto? (es. “Spedizione gratuita ovunque in 24 ore”)
  • Utilizzano dati e statistiche oppure si concentrano sugli aspetti emotivi?

Tipo di immagine o video

  • Usano immagini di prodotto su sfondo neutro o scene di vita reale?
  • Ricorrono a testimonial in video o a uno stile animato?
  • Inseriscono sottotitoli se è un video parlato?

Ogni settore ha i suoi format più efficaci. Se noti che un competitor sostituisce spesso il contenuto visivo, ma mantiene costante il copy, significa probabilmente che sta testando diverse immagini con lo stesso “angolo” di marketing.

Funzione “Vedi altre informazioni sull’annuncio” (Meta e GDPR)

Da qualche tempo, specialmente per gli utenti UE, Meta offre la possibilità di vedere dettagli aggiuntivi sugli annunci. Ad esempio:

  • Distribuzione geografica: In quali paesi stanno puntando? Quale quota di budget sta andando in US, UK, Italia, ecc.?
  • Targeting demografico (a volte visibile, a volte no): puoi scoprire se puntano su 18-35 anni o su un range più ampio.

Non sempre troverai informazioni ricchissime (dipende dalle normative e dalle impostazioni dell’account advertiser), ma vale la pena verificare. Al minimo, potresti scoprire in quali aree geografiche sono più focalizzati i tuoi concorrenti.

Non copiare: personalizza per differenziarti

Uno degli errori più comuni nel competitor analysis è copiare pedissequamente un annuncio. Questa pratica, oltre a essere poco etica, raramente funziona. Perché?

  • Se hai lo stesso identico copy e la stessa offerta, non stai fornendo alcun motivo per cui i clienti dovrebbero preferire te al brand già noto.
  • Potresti incappare in violazioni di copyright o segnalazioni di plagio, specialmente se “ricicli” elementi grafici, foto di prodotto o video.
  • Facebook penalizza creatività duplicate (specialmente se si tratta di immagini e video identici) per via del “ad fatigue” e delle policy di plagio.

Consiglio: Sii furbo. Prendi ispirazione dalle strutture vincenti, ma rielabora con i tuoi messaggi, la tua identità di marca, i tuoi USP. Se un competitor sottolinea “spedizione veloce in 48 ore,” e tu lo puoi migliorare con “spedizione in 24 ore,” farai emergere un vantaggio reale. Se non puoi competere sulla velocità, troverai un altro elemento unico (magari confezionamento sostenibile, possibilità di personalizzazione, ecc.).

Cosa cercare nelle landing page e nei passaggi di funnel

Urgenza e scarsità

Hai notato un timer con conto alla rovescia, o un banner “Sconto valido per 48 ore”? Potrebbe significare che il competitor sta spingendo l’utente a decidere in fretta. Se vedi che questo schema si ripete in diversi annunci—magari da mesi—probabilmente è un elemento fondamentale della loro strategia.

Attenzione: assicurati di usare urgenza e scarsità in modo etico. Se lasci un banner “scade domani” perennemente attivo, i clienti più attenti se ne accorgeranno. È bene utilizzare la scarsità vera (magazzino limitato, offerte stagionali) o almeno organizzare i cicli promozionali in modo che siano credibili.

Recensioni e social proof

Molti e-commerce mostrano in alto valutazioni (“4.9/5 su 2000 recensioni”). Se noti che i tuoi competitor sfruttano testimonianze di clienti reali, con immagini e storie, chiediti se nel tuo sito hai una sezione recensioni convincente o se manca. L’assenza di social proof potrebbe penalizzarti rispetto a un competitor che lo evidenzia.

Struttura del checkout e upsell

Negli e-commerce, la fase di checkout è cruciale per incrementare l’ordine medio (AOV):

  • Order bump: un’offerta piccola aggiuntiva, come “Assicurazione estesa” o “Confezione regalo premium.”
  • Upsell post-checkout: dopo aver completato il pagamento, compare una pagina che propone un secondo prodotto correlato con uno sconto dedicato.

Se noti nel funnel del tuo competitor uno di questi elementi, valutane l’implementazione. Gli upsell e i cross-sell incidono spesso sul risultato finale più di quanto facciano piccole variazioni di prezzo.

Per i funnel di lead generation

Se il tuo competitor vende servizi o infoprodotti, e ti imbatti in un webinar o in un file PDF da scaricare, prenditi il tempo di vedere come viene strutturato:

  • Il webinar è in diretta o registrato (Evergreen)?
  • Ti invitano a un “Strategy Call,” a una “Demo” o a un “Preventivo su misura”?
  • Ci sono bonus aggiuntivi offerti (es. mini-corso extra, e-book complementari)?
  • Qual è la lunghezza del form? Quante domande fanno prima di concedere l’accesso al contenuto?

Ogni dettaglio indica una scelta strategica: un funnel più breve attira più lead, ma meno qualificati; un funnel più lungo (con questionario dettagliato) potrebbe dare meno lead, ma di qualità superiore.

Cosa fare dopo aver raccolto le informazioni

Riunisci i dati in un documento condiviso

È utile creare un foglio di calcolo o un documento dove annoti:

  • Nome del competitor
  • Link all’account Facebook Ads Library
  • Elementi chiave notati (copy, creatività, landing di destinazione, funnel)
  • Data di prima pubblicazione dell’annuncio
  • Longevità dell’annuncio

In questo modo avrai una panoramica chiara e potrai notare nel tempo se le strategie dei competitor cambiano (es. a Natale un certo brand spinge un certo tipo di messaggio, durante l’estate un altro).

Identifica trend e opportunità

  • Trend copiati da più competitor: se 4 su 5 competitor fanno “Acquisto con sconto 10%+ spedizione gratuita,” c’è una forte pressione sui prezzi. Ti conviene proporre uno sconto ancora maggiore o offrire un servizio extra?
  • Aspetti trascurati: magari nessuno dei competitor menziona la sostenibilità o la possibilità di pagare a rate. Se tu lo offrissi, potresti differenziarti.
  • Messaggi duplicati: se tutti sottolineano “miglior rapporto qualità-prezzo,” c’è spazio per un copy che punti su un altro vantaggio (design esclusivo, assistenza 24/7, ecc.).

Crea la tua versione “migliorata”

Come ribadito, non copiare. Piuttosto:

  1. Definisci la tua unique selling proposition (USP): in cosa sei diverso e migliore?
  2. Rivedi il copy: se i competitor usano un linguaggio molto aggressivo, tu puoi provare un approccio più empatico e viceversa.
  3. Rendi il funnel intuitivo: se la checkout experience dei competitor è confusa, potresti proporre un carrello semplificato.
  4. Inserisci elementi di prova sociale se i competitor ne fanno uso, ma cerca di farlo con stile unico (video testimonianze reali, foto di clienti soddisfatti, badge di riconoscimento, ecc.).

Rendi l’analisi dei competitor parte di un processo continuo

Monitora periodicamente

Non basta curiosare una volta: i competitor potrebbero cambiare approccio, lanciare nuove collezioni o ridurre il budget in certi periodi. Programma check regolari (es. mensili o trimestrali) nella Ads Library per vedere se ci sono novità.

Iscriviti alle newsletter

Se un competitor ha una newsletter, un drip email o manda SMS, iscriviti e monitora. Ti fornirà insight su come promuovono i lanci, quali parole usano per scaldare il pubblico e come segmentano le offerte. L’e-mail marketing è strettamente legato alle strategie di advertising, poiché un buon follow-up può fare la differenza tra lead freddi e vendite concluse.

Tieni d’occhio gli altri canali

La guida si concentra su Facebook Ads, ma è bene non trascurare Instagram Ads (che rientra sempre nell’ecosistema Meta), TikTok Ads, Google Ads e persino LinkedIn Ads. Alcune nicchie si muovono in prevalenza su piattaforme alternative, quindi potresti voler allargare il tuo ventaglio di ricerche.

Come analizzare concretamente un esempio di e-commerce

Proviamo un mini-esempio: immagina di voler vendere t-shirt personalizzate e sapere che un competitor famoso, chiamiamolo “TeeDesignPro,” spende parecchio su Facebook.

  1. Vai in Ads Library, cerca “TeeDesignPro.” Scopri che hanno attive 400 campagne.
  2. Filtra per ‘active ads’ e scorri fino in fondo. Noti che 10 annunci sono presenti da oltre 2 mesi. Sei curioso di quei 10, perché probabilmente stanno ottenendo buoni risultati.
  3. Osservi una creatività: un’immagine di una t-shirt con slogan, con copy che dice “La T-shirt su misura, spedita in 24h!” e un link a una pagina prodotto.
  4. Clicchi e arrivi su una landing con immagini alternative, scelta colori, e un contatore di scadenza a 72 ore. Noti che c’è un pop-up di uscita che offre un ulteriore 5% di sconto per chi si iscrive alla newsletter.
  5. Simuli l’acquisto: metti una T-shirt nel carrello. Ti appare un pop-up con “Aggiungi un cappellino coordinato a soli 9,90€.” Questa è un’offerta di cross-sell.
  6. Procedi al checkout: noti che accettano PayPal, carta e persino Google Pay. Significa che vogliono ridurre al minimo gli ostacoli al pagamento.
  7. Completi l’ordine (o ti fermi prima): se vai fino in fondo, vedrai la thank you page, magari con un form per i feedback. Se ti fermi, verificherai se dopo qualche ora/die arrivano e-mail di “recupero carrello” con un codice sconto.

Da ogni passaggio hai colto idee: l’offerta 24h, il cross-sell, il pop-up di exit intent e l’e-mail di recupero carrello (se presente). Ora decidi se e come implementare queste tattiche nel tuo shop, adattandole al tuo brand.

Gestione dei lead e differenziazione

Telefonate immediate vs. e-mail

Se noti che i competitor non chiamano quasi mai i lead, potresti distinguerti facendo delle call lampo entro 5-10 minuti dalla compilazione del form. Numerose statistiche dimostrano che la velocità nel contattare un potenziale cliente incide fortemente sulla probabilità di chiudere la vendita.

Aggiunta di SMS o chatbot

Spesso i competitor si limitano a e-mail e, magari, a un generico messaggio WhatsApp. Se introduci un SMS personalizzato (o un chatbot su Messenger/WhatsApp con risposte istantanee alle domande frequenti), potresti colpire positivamente i lead. Oppure puoi sperimentare un chatbot sul sito stesso, se i competitor non lo fanno.

Conclusioni

L’analisi competitiva tramite Facebook Ads Library e funnel hacking è un’arma preziosa. Ti fa risparmiare tempo, ti dà idee e ti mostra le best practice in tempo reale. Ma ricorda sempre:

Non limitarti a emulare: la copiatura pura e semplice è poco lungimirante.

Differenziati: trova un USP forte e, se necessario, reinventa l’angolo di marketing.

Monitora costantemente: i competitor oggi possono avere un approccio, domani un altro—soprattutto nei periodi di maggiore attività promozionale (Black Friday, Natale, saldi di fine stagione).

Sperimenta: anche se un competitor affermato fa A, B e C, non esiste garanzia che copiando avrai lo stesso successo. Ogni business ha un proprio pubblico, dei propri costi e una brand identity specifica.

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