Quando si parla di vendere online, potresti pensare che basti lanciare qualche annuncio e sperare nel miracolo delle vendite. In realtà, dietro un e-commerce di successo, c’è quasi sempre un lavoro strategico sulla “formula dell’offerta”. È proprio quest’ultima a stabilire se i visitatori del tuo sito si trasformeranno in clienti soddisfatti o se, dopo qualche secondo, abbandoneranno ogni intenzione di acquisto.
Ma qual è la vera essenza di questa formula e come si ottimizza? Immagina di avere un negozio fisico: puoi curare l’arredamento, parlare di persona con i clienti e osservare le loro reazioni. Sull’e-commerce, invece, devi creare un sistema che spieghi da solo perché i tuoi prodotti o servizi siano ciò che le persone cercano. Devi anche gestire la pubblicità, la percezione, l’urgenza, la navigazione del sito e l’esperienza di pagamento.
Il bello del digitale, però, è che ogni clic, ogni secondo di permanenza, ogni abbandono del carrello ti dà preziose informazioni. Puoi sapere esattamente quante persone entrano nel tuo “negozio virtuale,” quali pagine guardano, dove si arenano e cosa li spinge ad acquistare o a uscire. Questo livello di tracciamento è impensabile in un negozio tradizionale, dove i motivi dell’abbandono possono rimanere del tutto misteriosi (forse un venditore poco gentile, forse un brusio fastidioso in sottofondo, chi lo sa?).
In questa guida, esploreremo come migliorare l’offerta partendo dai fondamentali (la cosiddetta “formula”) e passando in rassegna i dati più importanti per capire dove si blocca il flusso d’acquisto. Scoprirai perché è importante procedere “dall’alto verso il basso,” cioè dalle prime interazioni con il pubblico fino alle fasi finali del checkout, e quali sono i principali problemi che possono affossare le vendite online.
La Formula dell’Offerta – Cosa la Rende Vincente
Possiamo immaginare la formula dell’offerta come un insieme di fattori che devono incastrarsi alla perfezione. Ci sono molte versioni di questa “ricetta,” ma una delle più efficaci è quella che include:
- Il prodotto o servizio
- La rilevanza (perché riguarda proprio me?)
- La ragione per agire adesso (l’urgenza o la convenienza immediata)
- Il pubblico target (l’audience ideale)
- La trasformazione (il prima e il dopo dell’utente)
Mettiamola in termini più semplici. Il prodotto o servizio è ciò che vendi, la “cosa” in sé. La rilevanza spiega perché un certo tipo di pubblico dovrebbe essere interessato a quella “cosa.” La ragione per agire adesso crea il fattore urgenza o convenienza che spinge all’acquisto immediato, senza rimandare a tempi indefiniti. L’audience è “chi” vuoi raggiungere, a livello di interessi, bisogni e problematiche. Infine, la trasformazione è ciò che prometti: “Eri in questa situazione, con il mio prodotto/servizio otterrai questa soluzione o questo miglioramento.”
A rendere il tutto più complesso è che questi elementi non sono isolati. Il modo in cui descrivi il tuo prodotto potrebbe determinare la percezione del pubblico, e l’urgenza che crei può influenzare chi si sente più o meno interessato.
Inoltre, un ottimo prodotto, sostenuto da testimonianze e recensioni reali, porta a una riduzione dei resi e a un aumento della soddisfazione del cliente. Se invece vendi qualcosa di scarsa qualità, nessun testo persuasivo potrà salvarti da una marea di resi e lamentele.
La Logica dell’Ottimizzazione – Perché Partire dall’Alto
A volte, i professionisti discutono su dove iniziare a mettere mano: alcuni dicono di partire dal fondo (checkout, carrello, metodi di pagamento), altri dal principio (la pagina di atterraggio, la grafica, il posizionamento degli annunci). In realtà, conviene sempre partire da quello che viene definito “top of the funnel,” ossia dai punti in cui c’è il maggior afflusso di utenti.
Perché? Semplicemente, se sistemi prima il checkout ma la tua pagina iniziale ha un tasso di rimbalzo altissimo (quasi nessuno arriva a vedere il carrello), non sfrutterai quelle migliorie. È come se abbellissi la cassa di un negozio fisico, ma nessuno varcasse mai la porta d’ingresso.
Inoltre, migliorare i passaggi iniziali fa sì che più persone arrivino alle fasi successive, consentendoti di raccogliere più dati in meno tempo. Se noti che, dopo una modifica alla home page o a una campagna pubblicitaria, arrivano il doppio dei visitatori, potrai capire meglio anche come si comportano al momento del checkout. Al contrario, se parti dal fondo, potresti basare le tue conclusioni su un pubblico troppo ristretto o, peggio, radicalmente diverso dopo le modifiche introdotte a monte.
Quando il Problema Non è l’Offerta, Ma il Prodotto
Prima di immergerci nell’analisi dei segnali di ottimizzazione, c’è un aspetto fondamentale: a volte, non è l’offerta a essere sbagliata, ma il prodotto (o servizio) stesso. Puoi avere la strategia di marketing più brillante del mondo, ma se la merce è di bassa qualità, le persone finiranno per pentirsi dell’acquisto. Il risultato? Resi alti, recensioni negative, testimonianze scarse o addirittura assenti, e una fidelizzazione vicina allo zero.
Il confine si nota chiaramente quando i clienti che acquistano, poi restituiscono in massa. Se i tuoi resi superano il 10% (cifra che ovviamente varia a seconda del settore), sarebbe il caso di indagare meglio. Ci sono problemi di qualità, di taglie, di funzionalità, di istruzioni poco chiare? Organizzare brevi sondaggi con i clienti che hanno reso il prodotto può rivelare difetti strutturali, come materiali scadenti o promesse non mantenute.
L’offerta formula può rimediare a problemi di percezione, di comunicazione, di posizionamento, ma non può rendere meraviglioso un prodotto che di meraviglioso ha ben poco.
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