Come organizzare un’efficace campagna di retargeting M/BOF con l’uso di un catalogo prodotti

Hai mai pensato a quanto sia utile invogliare di nuovo le persone che hanno già mostrato interesse verso i tuoi prodotti? Spesso, chi visita il tuo ecommerce, aggiunge prodotti al carrello e poi esce senza completare l’acquisto, potrebbe aver solo bisogno di un incoraggiamento per tornare. Ed è qui che entra in gioco il retargeting per il Medio e Basso Funnell (M/BOF). Questa guida, ricca di dettagli, ti accompagnerà passo dopo passo, illustrandoti come realizzare una campagna di retargeting utilizzando un catalogo prodotti: un metodo davvero personalizzato, che permette di ricordare, offrire sconti e rispondere alle perplessità di chi non ha ancora confermato l’ordine. Pronto a scoprire tutto ciò? Bene, iniziamo.

Perché utilizzare il retargeting in M/BOF

Prima di tutto, è fondamentale chiarire cosa si intende con “Medio e Basso Funnell.” In pratica, stiamo parlando di quelle persone che si trovano in una fase già abbastanza vicina alla conversione (acquisto), ma non hanno ancora compiuto il passo decisivo. Questo tipo di retargeting tende a ottenere un ritorno economico interessante, soprattutto perché cerca di parlare direttamente a chi ha mostrato un concreto interesse.

Quando selezioni la tipologia di campagna, puoi impostare la Sales Campaign manuale (all’interno di Meta Ads Manager, ad esempio), nominandola appropriatamente come M/BOF. Così facendo, hai la possibilità di monitorare e gestire con precisione i risultati, intervenendo dove noti criticità. La gestione manuale, rispetto ad altre opzioni più automatiche, permette di adattare strategie e creatività secondo le esigenze specifiche del momento e del prodotto.

Opzione con catalogo prodotti: perché può fare la differenza

All’interno della tua campagna M/BOF, hai diverse strade. Una tra queste — che in molti casi genera ottimi risultati — è l’impiego di un catalogo prodotti. Per sfruttare questa funzionalità è necessario aver precedentemente creato e collegato il catalogo al Business Manager. Se non lo hai ancora fatto, probabilmente troverai un video o una guida che illustra come predisporre il tuo catalogo in modo corretto (assicurati di seguire bene i passaggi di collegamento con la tua pagina Facebook e il tuo pixel).

Ma in che modo un catalogo prodotti migliora la strategia di retargeting? In sostanza, grazie a questo strumento è possibile mostrare a ciascun utente i prodotti che ha effettivamente guardato o aggiunto al carrello. L’annuncio diventa quindi ultra-personalizzato, perché la persona si ritrova davanti proprio l’articolo — o gli articoli — che ha visualizzato poco prima sul sito. Questa è una leva davvero potente: pensa a chi magari era tentato dall’acquisto ma, per vari motivi, ha abbandonato il carrello. Rivedere quell’oggetto potrebbe convincerlo a finalizzare la transazione.

Come impostare la campagna nel dettaglio

Creazione della campagna e obiettivo principale

Nell’Ads Manager di Meta, seleziona una nuova campagna con l’obiettivo di “Vendite” (Sales), poi passa alla sezione “Impostazioni manuali.” Personalizza il nome della campagna con un riferimento chiaro, ad esempio: “M/BOF – Retargeting Catalogo.” Così facendo saprai sempre, con un colpo d’occhio, di cosa si tratta.

Ricorda che, quando utilizzi il catalogo, Facebook a volte suggerisce come obiettivo il numero di clic (Link Clicks). Tuttavia, ciò che ci interessa è portare persone a convertire, quindi è consigliabile ottimizzare per “Conversioni,” in modo che la piattaforma cerchi di mostrarti a coloro che hanno maggiori probabilità di acquistare.

Selezione del catalogo e creazione del gruppo di inserzioni

All’interno del tuo gruppo di inserzioni, dovrai selezionare il catalogo che hai predisposto. Una volta fatto, troverai diverse opzioni per “Pubblico.”

Vedrai che puoi filtrare gli utenti sulla base delle loro azioni:

  • Chi ha visualizzato determinati prodotti ma non ha acquistato.
  • Chi ha aggiunto prodotti al carrello senza completare la transazione.
  • Un mix di persone che ha fatto entrambe le cose senza poi comprare.

Questo è il vero cuore pulsante della strategia: puoi selezionare un intervallo temporale, ad esempio 7, 14 o 30 giorni. Se hai poco traffico e pochi eventi, può essere utile ampliare il periodo, spingendolo a 30 giorni. Se invece hai un volume elevato di attività e inserzioni, potresti provare con finestre più brevi (per esempio 7 giorni). Un arco di tempo ridotto ti permette di mostrare gli annunci solo a chi ha un interesse davvero fresco.

Ma non tutti hanno lo stesso volume di dati, e a volte un periodo troppo breve rischia di sottoalimentare le inserzioni, riducendo drasticamente la copertura. Dunque, una finestra di 30 giorni rappresenta un buon compromesso per chi è ancora in fase di crescita e non dispone di numeri elevatissimi.

Personalizzazione dei prodotti mostrati

Grazie alla logica del catalogo, Facebook (o Instagram) saprà esattamente quale articolo ciascun utente ha inserito nel carrello o solo visualizzato. Di conseguenza, l’annuncio che comparirà nel feed di quella persona riporterà l’immagine, il titolo e il prezzo del prodotto visitato. Non è pazzesco quanto possa essere mirato questo approccio?

Per massimizzare l’impatto, puoi usare testi creativi che facciano leva su alcuni fattori psicologici. Chi ha aggiunto qualcosa al carrello e non ha completato potrebbe aver abbandonato la procedura per le ragioni più disparate: forse ha pensato fosse troppo caro, o magari si è scoraggiato di fronte alle spese di spedizione. Ecco perché la copy del tuo annuncio dovrebbe ricordare all’utente cosa si sta perdendo e, se possibile, rimuovere gli ostacoli che l’hanno frenato.

Tre possibili angolazioni per il tuo annuncio

A questo punto, parliamo di quali messaggi puntare per spingere la persona verso l’acquisto. Spesso non basta mostrare di nuovo lo stesso prodotto: occorre un tocco in più, una formula che convinca a completare l’ordine. Ecco alcuni spunti.

  1. L’angolo del promemoria
    Un classico che funziona ancora molto bene. Qualcosa come: “Ehi, hai lasciato questo articolo nel carrello. Vuoi finalizzare l’ordine prima che venga eliminato?” è un esempio di testo. Alcuni ecommerce aggiungono un tono più scherzoso: “Ops! Hai dimenticato un pezzo da urlo nel tuo carrello. Torna e concludi l’acquisto per non perderlo.”
    A volte, sottolineare un senso di urgenza (“Lo terremo lì ancora per poco!”) aiuta a convincere.

  2. Lo sconto personalizzato
    Se hai la possibilità di offrire uno sconto, anche piccolo, questo è il momento giusto per farlo. All’utente appare un annuncio con il prodotto che già aveva visto e, in più, un invito: “Ti abbiamo riservato un 10% di sconto per ringraziarti dell’interesse. Approfittane subito!”
    Il vantaggio di questa strategia sta nel motivare chi era bloccato dal prezzo. La riduzione potrebbe essere limitata (come il 10% o uno sconto sulle spese di spedizione) ma sufficiente per rendere più appetibile l’acquisto. È sempre consigliabile specificare bene le condizioni dell’offerta e la durata: “Valido solo per 48 ore!” induce chi vede l’annuncio a non rimandare oltre.

  3. Gestire le obiezioni
    A volte, la persona non conclude perché ha una questione irrisolta in testa. Forse è incerta sulla qualità del prodotto, sulla procedura di reso, sui tempi di spedizione o, in generale, sul valore. Un approccio che miri a rispondere alle obiezioni può rivelarsi vincente.
    Perciò, se sai che molte domande riguardano la taglia, potresti inserire un messaggio che rassicuri: “Resi e cambi taglia gratuiti in 30 giorni!” Se ricevi dubbi sulla durata della garanzia, potresti evidenziare: “Garanzia estesa e supporto clienti sempre disponibile!”
    In sostanza, analizza i principali freni che bloccano i tuoi clienti e affrontali direttamente nella copy. Mostra che capisci i loro dubbi e metti in primo piano le soluzioni.

Come gestire la frequenza e la finestra temporale

Impostare in modo adeguato la finestra temporale è cruciale. Come accennato, se il tuo volume di traffico è medio-basso, conviene abbracciare un arco di 30 giorni. Se hai molta attività, puoi restringere la finestra per puntare su un pubblico più ristretto ma anche più “caldo.”

Non dimenticare di controllare la frequenza delle tue inserzioni. Se mandi lo stesso annuncio un numero eccessivo di volte, rischi di infastidire le persone o di ottenere l’effetto opposto (“Ho già visto mille volte questo oggetto, basta!”). Alcuni advertiser preferiscono far ruotare più creatività, magari tre o quattro versioni del medesimo annuncio che presentano lo stesso prodotto, ma con testi diversi. Questo aiuta a non annoiare e a sperimentare quale angolazione funziona meglio.

Monitoraggio e ottimizzazione

Controllo delle metriche

Una volta che il tuo retargeting M/BOF con catalogo è partito, tieni d’occhio le metriche essenziali:

  • Tasso di conversione: quanti acquisti sono generati da questi annunci?
  • Costo per acquisto (CPA): quanto stai spendendo per acquisire un nuovo cliente?
  • Frequenza: quante volte un utente medio vede l’inserzione?

Se noti che le conversioni sono alte e il CPA rimane sostenibile, continua su questa strada. Se invece il CPA cresce troppo o le conversioni calano, potresti dover rivedere il messaggio, la finestra temporale o la stessa offerta.

A/B test delle creatività e delle offerte

Non esiste una formula fissa: quello che funziona per un brand potrebbe non funzionare per un altro. Per questo è buona abitudine sperimentare, variando almeno un elemento per volta. Ad esempio:

  • Test A: sconto 10%
  • Test B: spedizione gratuita

Confronta i due set di annunci e scopri quale genera un miglior tasso di completamento dell’acquisto. Poi, fai piccole modifiche al copy o al titolo e continua a osservare i risultati. Questo processo iterativo di prova ed errore è fondamentale per affinare la strategia nel tempo.

Cosa fare se il catalogo non dà i risultati sperati

Può capitare che la campagna con il catalogo non raggiunga le performance che desideri. Magari hai pochi prodotti, o il tuo pubblico è veramente minuscolo. Non disperare. Ci sono altre soluzioni di retargeting M/BOF che non si basano su un feed dinamico di articoli, ma piuttosto su creatività mirate. Ad esempio:

  • Static Ad con più prodotti in un carosello: mostrali tutti in un’unica inserzione, personalizzandone però i testi.
  • Messaggi di retargeting generici: un video simpatico che ricorda le caratteristiche generali di gamma, con un richiamo a compiere l’acquisto.

Naturalmente, la precisione del catalogo (che fa vedere esattamente il prodotto lasciato nel carrello) è un vantaggio. Ma in certe situazioni potresti voler testare altre vie, specialmente se hai un target più ampio o se i tuoi articoli sono pochi e molto simili fra loro.

Piccoli consigli

  1. Non dimenticare il mobile
    Controlla sempre come i tuoi annunci si vedono da smartphone. La maggior parte del traffico social si genera proprio da lì. Un copy troppo lungo o immagini poco ottimizzate potrebbero inficiare i risultati.

  2. Presta attenzione ai tempi di caricamento del sito
    Se le persone non hanno concluso perché il sito era lento, rimetterglielo davanti con un annuncio non risolverà il vero problema. Un’esperienza di acquisto rapida e fluida è il primo ingrediente.

  3. Inserisci un tocco di personalità nel copy
    A volte un approccio asciutto e impersonale non colpisce. Se il tuo brand ha un tono giovanile, non esitare a rifletterlo anche nel retargeting. Spesso, un pizzico di ironia o colloquialità aiuta a creare connessione.

  4. Occhio al budget
    Con il retargeting rischi di spendere velocemente se il pubblico è piccolo e il costo per conversione è relativamente alto. Monitora i risultati fin dai primi giorni, così da correggere tempestivamente la rotta se qualcosa non quadra.

Domande frequenti sul retargeting con catalogo

  • Devo usare necessariamente sconti per far acquistare?
    Non sempre. A volte basta un semplice messaggio di promemoria o la presentazione di un valore aggiunto (garanzia, spedizione veloce, ecc.). Gli sconti funzionano bene per chi è frenato dal prezzo, ma non sono l’unica strategia.

  • Qual è il budget minimo per questo tipo di campagne?
    Non esiste una cifra fissa. Dipende dal volume di traffico e dal costo medio dei prodotti. Tieni presente che se il pubblico è molto ristretto, un budget troppo elevato rischia di saturare gli utenti e sprecare soldi.

  • Posso unire prodotti molto diversi in un unico catalogo?
    Sì, il catalogo può contenere tutti gli articoli del tuo store, purché siano organizzati in modo sensato. Poi, all’interno del retargeting, Facebook mostrerà a ogni persona solo ciò che ha guardato o aggiunto al carrello.

  • La durata consigliata per il retargeting è sempre 30 giorni?
    Non sempre. 30 giorni è un buon inizio se temi di non raggiungere abbastanza persone. Ma se hai un volume importante di eventi e acquisti, puoi sperimentare finestre più brevi (10 o 14 giorni, talvolta anche 7).

Conclusioni

Costruire una campagna M/BOF con un catalogo prodotti è un modo efficace per invogliare gli utenti a concludere l’acquisto. Proponi loro ciò che hanno già visto e arricchisci il messaggio con leve emotive o vantaggi tangibili (sconti, spedizione gratuita, garanzia ecc.). È come dire: “Ehi, hai ancora questo articolo nel tuo radar: vuoi riprenderlo e finalizzare subito?” Spesso, è tutto ciò di cui una persona ha bisogno per convincersi.

Sperimentare diverse angolazioni (promemoria, offerta speciale, risoluzione di obiezioni) aiuta a scoprire cosa veramente funziona. Non aver paura di testare più messaggi, anche variando leggermente il tono o l’immagine, affinché la campagna non risulti ripetitiva.

Inoltre, ricorda che uno strumento da solo non può fare miracoli. Se il tuo sito non è competitivo, se hai prezzi fuori mercato o se la user experience lascia a desiderare, i tuoi sforzi di retargeting troveranno un muro. Il primo passo, quindi, è sempre verificare la bontà complessiva del percorso di acquisto. Solo a quel punto, il retargeting M/BOF con catalogo farà da ciliegina sulla torta, portandoti risultati significativi.

Che tu abbia un piccolo ecommerce di nicchia o un grande store online, non sottovalutare il potere delle campagne personalizzate. Mostrare a ogni persona proprio quell’articolo che ha abbandonato è un invito molto forte a riprendere in mano il carrello e dire: “Ma sì, compriamolo!”

Se ti stai chiedendo quale sia il prossimo passo pratico, ecco un breve riassunto:

  1. Assicurati di avere il tuo catalogo correttamente configurato.
  2. Crea una nuova campagna Vendite (Sales) manuale, con un nome che ti permetta di identificarla rapidamente (es. M/BOF Retargeting Catalogo).
  3. Seleziona il catalogo e scegli il pubblico retargeting (visualizzazioni o aggiunte al carrello non convertite).
  4. Imposta la finestra di tempo adeguata (7, 14, 30 giorni) in base ai tuoi numeri di traffico.
  5. Crea almeno due o tre varianti di copy (promemoria, sconto, gestione obiezioni) per coprire più possibili motivazioni di acquisto.
  6. Monitora i risultati, varia qualche elemento e ottimizza.

Se hai qualche dubbio, dai uno sguardo ai tutorial che spiegano come collegare il catalogo o come settare correttamente l’evento di acquisto. Infine, se ci sono community o gruppi di discussione dedicati, non esitare a condividere le tue esperienze: a volte un consiglio di un altro inserzionista può sbloccarti più di dieci manuali letti.

Sperando che questa guida sia stata utile e chiara, ora hai abbastanza spunti per costruire la tua campagna M/BOF con catalogo prodotti. Non resta che provarla, analizzare i risultati e, se qualcosa non gira come previsto, aggiustare il tiro con creatività e buon senso. Ricorda che ogni pubblico è diverso, e quel che funziona a meraviglia in un negozio può essere poco incisivo in un altro: l’importante è continuare a sperimentare, coinvolgere la clientela e offrire un messaggio che riesca davvero a parlare alla singola persona.

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